lunedì 7 ottobre 2013

Portici di Carta, Il ponte sulla Dora e il cammino della Comunità dei Libri

Sabato ero a Torino per l’apertura di Portici di Carta, una manifestazione importante di promozione del libro e della lettura, nata dall’idea di Rocco Pinto, e diventata, negli anni, grande occasione per fare rete.
Sessanta librerie indipendenti, una accanto all’altra per due chilometri di portici che da Piazza Carlo Felice arrivano a Piazza Castello. Una rete di librerie che si fondono in una unica, grande Libreria che offre ai lettori e ai non lettori una straordinaria occasione per scoprire la bibliodiversità, la ricchezza editoriale, i libri segreti, gli autori amati, le pubblicazioni rare e la competenza dei librai.
Libri per adulti e libri per ragazzi (ai bambini e ragazzi è dedicato uno speciale spazio che vede la casa editrice torinese Notes accanto alle Biblioteche Civiche Torinesi), editori che festeggiano compleanni capaci di dichiarare la longevità di progetti culturali importanti.
Ma anche omaggi a Beppe Fenoglio e a Giuseppe Pontiggia e poi  studiosi, critici, narratori, politici, librai e libraie che hanno dato voce alle storie che i libri custodiscono.
Una bellissima giornata, livida nel cielo, ma serena nei gesti delle persone, capace di abbracci accoglienti, di suggestioni, di incontri imprevisti.
Alcuni incontri piacevolmente imprevisti:


 - Fabio Stassi, scrittore “pendolare”, penna colta che in L’ultimo ballo di Charlot, libro edito da Sellerio, selezionato per il premio Campiello, intreccia con garbo letterario e rara umanità, le fiabe che raccontano della morte che bussa alla porta, la voce narrante di una possibile Shahrazad con la vita di Charlie Chaplin, la geografia e la storia di un mito dalla camminata incerta con bombetta e baffetti inconfondibili


- un palombaro seduto sulla panchina di Piazza Castello evaso, forse, dai romanzi verniani


- il libro di Adriano Olivetti, Il cammino della Comunità, trovato sui tavoli riservati alla Libreria Il Ponte sulla Dora. “Abbiamo portato in tutti i villaggi le nostre armi segrete: i libri, i corsi, le opere dell’ingegno e dell’arte. Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere...” Adriano Olivetti
Silvana Sola

Nessun commento:

Posta un commento